20 comportamenti che creano tensione nei rapporti

1. Voler avere ragione
Quando qualcuno vuole sempre aver ragione e a tutti i costi si creano inevitabilmente delle tensioni. In genere, questo avviene perché la persona:
– vuole dimostrare la sua superiorità;
– si sente insicura;
– ha bisogno d’approvazione.
Qualsiasi sia il motivo, il risultato sarà che invece di un amico avrà solo un nemico. Quest’atteggiamento è uno dei motivi principali dei litigi in famiglia.

2. La critica negativa
Quando la critica è positiva e costruttiva c’aiuta a crescere; un commento utile può insegnarci molte cose. Tuttavia è molto più facile criticare in modo negativo, ad esempio, la famiglia per i suoi errori, le sue abitudini, i pregiudizi o il semplice ménage quotidiano.
Spesso non realizziamo il fatto che abbiamo il potere di fare del male a qualcuno e spiattellare tutte le nostre critiche diventa ovvio e spontaneo.
«Hai sbagliato ancora. Non riuscirai mai a farlo bene».
«Non sei proprio tagliato per quel tipo di lavoro».
«Quando c’è altra gente dici le cose più stupide».
Frasi di questo tipo non migliorano la situazione, anzi, sono offensive, causano tensione e fanno perdere la stima in sé stessi. Quando volete fare il giudice, cercate d’evitare tutto questo e dite o chiedete solo cose costruttive.

3. Criticare sempre
Non sempre si è d’accordo sull’operato dei familiari, tuttavia giudicare e disapprovare in continuazione è deleterio per qualsiasi rapporto e questo vale anche per il suo opposto, cioè acconsentire sempre a tutto.
Se volete che qualcuno della vostra famiglia cambi un’abitudine o un atteggiamento, chiedeteglielo in modo costruttivo e ditegli le vostre ragioni senza essere aggressivi o autoritari.
Modo sbagliato: «Non mi piace il modo in cui urli sempre ai bambini»
Modo giusto: «Perché non parliamo un po’ di come educare i bambini senza bisogno d’urlare»

4. Le minacce
In qualsiasi rapporto, le minacce sono un modo sicuro per far andare su tutte le furie. Usarle nell’ambito familiare è un grave insulto. La minaccia di far soffrire una persona che amate è una vera e propria aggressione; chi subisce delle minacce difficilmente se ne dimenticherà, perlomeno a breve termine.
È raro che intimidazioni o ricatti vengano fatti con calma e lucidità e in un litigio ciò serve ben poco a risolvere il problema.
«Non m’accontenterò di questo, ma me ne andrò portando via anche i bambini.»
«Fallo un’altra volta e da me non vedrai più una lira.»
«Tua madre sarebbe molto felice di sapere come ti stai comportando. Magari le faccio una telefonatina.»
«Aspetta solo che tuo padre esca da casa….»
Se volete esprimere il vostro stato d’animo, le minacce non vi serviranno a renderlo più incisivo. Esprimersi è giusto, minacciare no.

5. Eccessi d’ira e sceneggiate
Fare una scena degna di una tragedia greca significa sconfortare i vostri familiari al punto che non riusciranno neppure a reagire. Un eccesso d’ira può spaventare e far aumentare ancor più la tensione. Piangere, urlare e disperarsi significa interrompere qualsiasi via di comunicazione. È giusto esprimere il proprio stato d’animo (anche quello negativo), ma a voler fare a tutti costi una sceneggiata non ci si guadagna proprio niente.
Se vi capita di comportarvi in questo modo, fermatevi un istante a pensare a quello che state facendo e, se necessario, cercate di rinviare la discussione a un momento migliore.
Chi ha un brutto carattere deve fare attenzione quando s’arrabbia e praticare regolarmente le tecniche di rilassamento.

 

6. Interrogare
Domande, domande, domande…si può diventare esasperanti. Indagare continuamente comunica ai familiari che non avete fiducia o non credete in loro, oppure che sentite il bisogno di controllarli. È sicuramente deleterio per qualsiasi tipo di rapporto e può creare momenti di tensione che alla fine esplodono in violenti litigi. A nessuno piace essere spiato e controllato, neppure a voi. Pensateci bene.
Dimostrate di saper rispettare la loro privacy e non sentitevi in diritto di sapere tutto ciò che fanno solo perché fanno parte della vostra famiglia.
Modo sbagliato: «Dove sei stata?»
Modo migliore: «Va tutto bene? Hai fatto tardi in ufficio?»
Per arrivarci dovrete fare un po’ di pratica, soprattutto se siete sospettosi di natura, ma basta poco per consentirvi di ritrovare un colloquio molto più aperto e leale con vostro marito/moglie e con i vostri figli.

7. Etichettare
Cucire un’etichetta addosso a qualcuno fa parte del nostro sistema di credenze e pregiudizi. È un argomento di cui abbiamo già parlato; ciò a cui ci riferiamo ora sono tutti quei giudizi negativi che influenzano psicologicamente i nostri cari, un torto che probabilmente rientra nella classifica delle prime dieci offese più gravi.
«Sei così stupido»
«Ti serve aiuto perché sei un pazzo»
«Non sei altro che un bambino»
«Non è colpa mia se sei insicuro. Non posso farci niente».
«Smettila di farmi tutte queste domande; sei addirittura paranoico».
Usare giudizi negativi di questo tipo può solo fare del male a chi amate facendogli accumulare tensioni su tensioni che non mancherà di tirar fuori al primo litigio. Talvolta ci si può spingere anche oltre aggiungendo vere e proprie analisi:
«Non sei normale. Nessuno si comporta come te. Probabilmente hai troppa paura d’essere rifiutato».
Non psicoanalizzate chi amate. Non servirà a risolvere i suoi problemi.

8. Indifferenza
Probabilmente sono pochi quelli che non hanno mai provato l’esperienza dell’indifferenza. Il fatto di dare per scontata la presenza di un familiare o del partner, d’essere abituati alla sua presenza e persino di perdere interesse in ciò che dice o fa, danneggia notevolmente un rapporto; un problema che s’acutizza soprattutto quando nasce un diverbio. Inoltre, il partner o il familiare, sentendosi ignorato, può cercare altrove quell’attenzione e quella comprensione che gli vengono a mancare tra le mura domestiche.
Mostriamo disattenzione quando non rispondiamo, quando cambiamo argomento o andiamo via mentre l’altro sta parlando, o ancora quando ci dimentichiamo di una data o di un evento importante.
Premura e attenzione sono ingredienti importanti in qualsiasi rapporto affettivo e consentono una vita sociale appagante.

9. Mentire
Mentire in un rapporto d’amore indebolisce persino il legame più forte. Può mettere a repentaglio la fiducia e il rispetto che due persone devono saper mantenere. Piuttosto di dire una bugia è meglio non dire nulla. «Preferirei non parlarne» è molto meglio di una bugia estremista. Se vi abituate a dire delle bugie per amor del quieto vivere, il rapporto ne risulterebbe ancora più compromesso. È molto meglio affrontare le conseguenze delle proprie azioni.
Rendetevi conto di quando mentite e perché. Nel nome dell’amore e del rispetto che avete per il vostro partner, promettete di non mentire mai.

10. Gelosia
Essere gelosi significa provare un sentimento negativo che porta dritti alla collera. Si prova gelosia quando si è insicuri, si ha paura di perdere qualcosa o si è troppo possessivi. Non deriva quasi mai da fatti o situazioni reali, ma da supposizioni o sospetti che noi stessi ci facciamo. In tutti i casi, reale o immaginata, la gelosia provoca tensioni o veri e propri accessi d’ira che sicuramente non aiutano a migliorare un rapporto affettivo.
Reagire emotivamente invece che razionalmente, significa compromettere ulteriormente un rapporto già vacillante. Dovete imparare ad avere fiducia negli altri, ma soprattutto sicurezza in voi stessi. Se poi un sospetto si dovesse rivelare fondato, allora sta a voi decidere se e che tipo di futuro volete con quel partner.

11. Esprimersi in modo negativo
Quando si è arrabbiati bisogna fare attenzione a come ci si esprime: un linguaggio troppo crudo può ferire e lasciare amarezza e rancore. Cosi come un rapporto può trarne vantaggio se i partner esternano stati d’animo positivi, può anche compromettersi se il linguaggio che usano è decisamente negativo.
Quando sentite che stanno per saltarvi i nervi, la miglior cosa da fare è aprirsi con sincerità senza bisogno di fare scene drammatiche.
Dire cose spiacevoli e offensive può essere molto dannoso, soprattutto per i figli.
Una frase tipo: «Vostro padre se n’è andato senza minimamente preoccuparsi di noi» può lasciare segni profondi che si trascinano per anni. Quando ve la prendete con qualcuno della vostra famiglia, state attenti a come parlate… vale la pena fare uno sforzo per chi si ama.

12. Lamentarsi
I rapporti affettivi diventano spesso la valvola di sfogo di tutti i nostri lamenti: è là che vanno a parare gli strascichi lasciati dalle grane sul lavoro, i malumori o semplicemente le critiche su ciò che avviene nel mondo. Lamentarsi può servire a colpevolizzare il vostro compagno facendolo sentire incapace o impossibilitato a aiutarvi. È un atteggiamento che provoca rancore e tensione e, se trasformato in abitudine, può diventare persino un modo di plagiare una persona. È vero che non possiamo sempre avere il sorriso sulle labbra, ma neppure lamentarci in continuazione alimentando tensione e collera.
Una serata, ad esempio, può essere più o meno riuscita in base al modo in cui comunicate i vostri stati d’animo.
1. Riferite i fatti come stanno, belli o brutti che siano.
2. Se avete un problema chiedete consiglio o assistenza al vostro partner.
3. Ricordate che non è stato lui a crearvelo.

13. Veder tutto nero
Basta una previsione pessimistica per spegnere immediatamente qualsiasi entusiasmo, per far naufragare le idee o le illusioni che i nostri cari ci hanno confidato.
«Non capisco proprio perché hai seminato queste piante, tanto non cresceranno mai».
«È inutile che t’imbarchi in questo progetto, tanto non lo concluderai mai».
«Sicuramente non funzionerà».
«Son certo che pioverà»
Avete mai sentito frasi di questo tipo? Se si, allora sapete quanto possano essere dannose per i vostri rapporti. Le persone negative possono arrabbiarsi moltissimo e covare dei rancori del passato non ancora smaltiti.

14. Paragoni
Un modo sicuro per aumentare le tensioni è di paragonare un vostro caro a qualcun altro ponendolo sempre in posizione d’inferiorità.
«Sei proprio come tuo padre».
«Paolo non parlerebbe mai a sua moglie in questo modo».
«Perché non puoi essere un po’ più come tuo fratello?»
Frasi di questo tipo non sono altro che ulteriori micce che infiammano tensioni già avviate da altri comportamenti negativi. Ricordatevi sempre che nessuno è perfetto e i paragoni non servono certo a cambiare un certo tipo di comportamento e tanto meno a risolvere il problema.

15. Accusare
Gettare la colpa su qualcuno non porta beneficio a nessuno. Ecco una esempio tipico: «È colpa tua se ci siamo persi, non avrei dovuto darti retta». Accusare gli altri è dannoso tanto quanto rimproverare sé stessi. Ricordatevi sempre che siete voi i responsabili dei vostri stati d’animo e delle reazioni che ne conseguono e se date la colpa a un familiare per un qualcosa che in realtà era di vostra responsabilità, significa che state solo cercando un capro espiatorio.

16. Aggredire
È un’azione spiacevole, qualsiasi sia la condizione che la provoca. Aggredire continuamente qualcun altro significa screditarne la stima e far sì che s’allontani sempre più da voi. È un modo sicuro per distaccarvi dai vostri familiari e per interrompere qualsiasi comunicazione.

17. Leggere nel pensiero
Prima o poi, tutti cerchiamo di leggere nel pensiero del nostro partner o dei nostri cari per cercare di capire cosa stanno pensando senza però chiedene conferma. È un atteggiamento che può creare dei problemi nei rapporti affettivi. Credete di capire veramente cosa ha in mente vostro marito/moglie? Non serve fare supposizioni o congetture; qualche semplice domanda diretta vi farà risparmiare molti momenti di tensione.

18. Dare ordini
Talvolta dimentichiamo che chiedere semplicemente a un nostro caro di fare qualcosa è molto più efficace e salutare per la durata del rapporto che imporglielo in tono minaccioso.
«Chiudi la porta»
«Raccogli i tuoi vestiti»
«Non farlo»
«Stai zitto».
Tutte imposizioni che possono peggiorare ulteriormente:
«T’avevo detto di non comportarti mai in quel modo di fronte ai miei amici»
«Quante volte devo ripeterti di chiudere il cancello?»
In questi casi basta semplicemente chiedere, meglio ancora se con l’aggiunta di un «per favore» e di un «grazie».

19. Fingere
In un rapporto affettivo è controproducente fingere d’apprezzare qualcosa o d’essere felici quando in realtà si è scontenti o seccati. Presto o tardi la verità viene a galla, perciò essere sempre sinceri, senza per questo dover ferire qualcun altro, vi eviterà una buona dose di frustrazioni e rancore.

20. Punire
Punire un nostro caro perché non ha saputo essere all’altezza delle nostre aspettative significa interrompere una comunicazione costruttiva. Invece d’affrontare il problema e cercare insieme una soluzione, preferiamo infliggere una punizione rifiutandogli il nostro aiuto, tenendo il muso o addirittura rovinandogli la giornata con tutti i sensi di colpa che gli abbiamo fatto venire. La soluzione va trovata insieme e deve andar bene a tutti e due.

 

(Rebecca Luhn, Imparare a non arrabbiarsi: come vivere sani e felici convertendo tensioni e irritazioni in energia positiva)